logo progetto ARVe - by Paolo Paolucci
La raccolta dati si è basata sul contributo volontario di molti partecipanti

La collaborazione si è svolta sulla base delle seguenti linee guida



















Quali dati sono utili?

Saranno utili tutte le segnalazioni di qualunque specie di farfalla diurna (Ropaloceri), all’interno del territorio del Veneto , senza limiti temporali.







Come ottenere dati?

Dati utili possono derivare da

  •   osservazioni effettuate in natura


  •   fotografie di cui si siano conservati i riferimenti spaziali e temporali


  •   esemplari raccolti (collezioni entomologiche) corredati dei dati di raccolta


Non esistono limiti di natura temporale: è utile qualsiasi dato anche se vecchio di decenni.








Come rilevare e identificare le specie sul campo?

Le farfalle possono essere rilevate (ossia contattate in natura) e identificate mediante tre modalità fondamentali:

- osservazione a distanza, oppure mediante cattura temporanea: l'identificazione viene effettuata sul posto e non viene raccolta documentazione;

- fotografia: condotta su esemplari liberi o temporaneamente catturati; la documentazione fotografica permette di effettuare o confermare l'identificazione successivamente.

- raccolta di esemplari: la farfalla viene catturata con un retino e uccisa, per essere poi preparata e conservata.

Papilio machaonNell’ambito del Veneto, molte specie possono essere identificate con certezza mediante semplice osservazione oppure mediante cattura temporanea (a seconda dall’esperienza del rilevatore); tuttavia, per alcune specie, è necessario raccogliere e conservare alcuni esemplari. Allo scopo di minimizzare l’impatto sulle popolazioni di farfalle, si raccomanda di privilegiare i metodi meno invasivi quando possibile. Nel file "ARVe - modalità di rilevamento” è indicata, per ciascuna specie, la modalità meno impattante che si considera necessaria per una identificazione efficace, nonché i caratteri da considerare per distinguere la specie da specie simili. Per alcune specie particolarmente rare, è richiesta una fotografia documentativa anche in mancanza di difficoltà di identificazione.







Quali strumenti utilizzare?

Per il rilevamento delle farfalle in natura, sono utili questi strumenti:

  •   binocolo: preferibilmente leggero, con una distanza minima di messa a fuoco di pochi metri


  •   retino “da farfalle”: manico rigido e preferibilmente telescopico; apertura circolare con diametro 40-50 cm; sacco di tessuto leggero a maglie sottili (ad esempio tulle), lungo circa il doppio del diametro, in modo che ruotando il manico possa essere ripiegato intrappolando quindi la farfalla al di sotto della piega


  •   macchina fotografica digitale: preferibilmente con buona capacità di messa a fuoco a distanza ravvicinata


  •   contenitori o bustine di plastica trasparente, per trattenere temporaneamente un individuo catturato


  •   materiale per raccogliere individui da conservare: preferibilmente un contenitore di polietilene o comunque di materiale resistente all’acetato di etile; acetato di etile; bustine di carta per conservare gli individui raccolti
    Scolitantides orion
    (vedi sotto)


  •   guida per l’identificazione (vedi sotto)


  •   mappa topografica o strumento GPS o fotoaeree e mappe disponibili in rete (Google Earth, Google Maps), per localizzare il sito di rilevamento


  •   taccuino o registratore vocale, per annotare o registrare le osservazioni.








Quali guide usare per l’identificazione?

Per l’identificazione delle diverse specie, si raccomandano le seguenti guide:

- “Butterflies. Britain and Europe”, di Tom Tolman & Richard Lewington, ed. Collins. Contiene eccellenti disegni di tutte le specie potenzialmente presenti in Veneto, anche se non fornisce sempre indicazioni esplicite su come distinguerle.

Il Museo di Storia Naturale di Venezia mette a disposizione alcune copie di questa guida a quanti interessati a collaborare al progetto. - “Butterflies of Europe”, di Tristan Lafranchis, ed. Diatheo, Parigi. Permette di identificare tutte le specie potenziali mediante chiavi dicotomiche e contiene fotografie di tutte le specie.

Satyrium spini
Entrambe queste guide sono in inglese e non sono facilmente acquistabili in libreria, ma possono essere ordinate online (ad esempio presso il sito specializzato Natura Edizioni). Per informazioni, contattare la segreteria. Si sconsiglia l’uso di altre guide, perché possono indurre in errore per il fatto che non considerano tutte le specie potenzialmente presenti in Veneto oppure perché riportano informazioni non accurate. Comunque, tra le poche guide in lingua italiana che permettono di identificare in modo affidabile gran parte delle specie, si raccomanda: “Guida per riconoscere le farfalle”, di Paul Whalley, ed. Vallardi. Per il confronto con fotografie di individui identificati, si raccomandano i seguenti siti web:

- "Moths and Butterflies of Europe and North Africa", di Paolo Mazzei, Daniel Morel, Raniero Panfili, Ilaria Pimpinelli, Diego Reggianti. Sono illustrati gli adulti di tutte le specie, sulla base di individui italiani.

- "Eggs, Larvae, Pupae and Adult Butterflies and Moths", di Reg Fry. Sono illustrate uova, larve e pupe di molte specie (ma non tutte quelle potenzialmente presenti in Veneto).







Come compilare e inviare dati e fotografie?
Celastrina argiolus

I collaboratori sono invitati a compilare i dati nel file “ARVe - dati”. Il file comprende un foglio “dati”, in cui annotare i dati (uno per ciascuna riga), e un foglio “indicazioni per compilazione”, in cui sono fornite istruzioni dettagliate ed esempi su come compilare i campi.

Si raccomanda di compilare i dati nel modo più completo possibile.

Nel caso di specie di difficile identificazione, di specie rare o di individui la cui identificazione è incerta, i collaboratori sono invitati a rendere disponibili le eventuali fotografie realizzate. Si raccomanda di inviare le foto digitali in formato JPG, ritagliandole intorno al soggetto e ridimensionando il file a dimensioni contenute (300 KB sono generalmente sufficienti). Ciascuna foto deve essere nominata con il codice del dato a cui si riferisce nel file “ARVe – dati” (esempio: Rossi.Mario.00004.jpg); in caso ci siano più foto riferite allo stesso dato, aggiungere al codice un numero progressivo (esempio: Rossi.Mario.00004.1.jpg).

I collaboratori sono invitati a inviare alla segreteria i file di dati e le eventuali fotografie associate, preferibilmente per posta elettronica oppure in CD per posta ordinaria. Nel caso non sia possibile compilare e inviare dati e fotografie secondo le indicazioni date, è opportuno prendere contatto con la segreteria, per concordare modalità alternative.







Come raccogliere e conservare esemplari?

Per raccogliere un esemplare, si consiglia di introdurlo senza rovinarlo in un contenitore di materiale resistente all’acetato di etile (es.: polietilene, vetro), contenente un pezzetto di stoffa o di carta morbida pizzicato e trattenuto dal tappo e appena imbevuto di acetato di etile (= etere acetico). Si deve avere cura che l’esemplare non si bagni o resti in contatto con l’acetato di etile, che scioglie i grassi macchiando le ali. Si sconsiglia il cotone, in quanto le zampe possono impigliarsi e quindi staccarsi.

Dopo diversi minuti, l’esemplare ucciso può essere introdotto in bustine di carta morbida, realizzate semplicemente piegando foglietti di carta, preferibilmente con le ali chiuse verso l’alto. Sull’esterno di ciascuna busta dovrà sempre essere riportato il codice relativo al dato, indicato nel file “ARVe – dati” (esempio: Rossi.Mario.00004), ed eventualmente anche data e luogo di raccolta. In attesa di essere consegnati, gli esemplari dentro le buste possono essere conservati in freezer, oppure fatti essiccare all’aria, all’interno delle buste e non al sole, per 4-5 giorni e quindi conservati in un contenitore a chiusura possibilmente ermetica. In entrambi i casi gli esemplari possono essere conservati per un tempo indefinito fino alla consegna.

Vanessa cardui
Gli esemplari possono essere consegnati per l’identificazione a Marco Uliana, presso il Museo di Storia Naturale di Venezia. Possono essere recapitati a mano oppure spediti, protetti in una scatola rigida.

Il materiale per la raccolta (contenitori con acetato di etile, bustine, pinzetta e, in numero limitato, retino) potrà essere fornito dal Museo di Storia Naturale di Venezia.







Quali divieti esistono?

Tra le specie potenzialmente presenti nel Veneto, le seguenti specie non possono essere catturate né raccolte (Direttiva 92/43/CEE “Habitat” e D.P.R. attuativo): Glaucopsyche (Maculinea) arion, Glaucopsyche (Maculinea) teleius, Lycaena dispar, Coenonympha oedippus, Erebia calcaria, Euphydryas aurinia, Lopinga achine, Parnassius apollo, Parnassius mnemosyne, Zerynthia polyxena. Inoltre, la cattura di esemplari di qualsiasi specie è normalmente vietata nelle aree protette (parchi nazionali, parchi regionali, riserve naturali, ecc.).







 
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