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Malacoherpesviridae, una minaccia per frutti di mare prelibati

Pubblicato il: 18.09.2018 13:00

I Malacoherpesviridae sono virus a DNA che infettano molluschi marini causando ingenti perdite di prodotto, principalmente ostriche concave (Crassostrea gigas) e abaloni (Haliotis spp.) ossia bivalvi e gasteropodi ben quotati sul mercato. Si tratta di virus dotati di involucro, evolutivamente distinti dai principali gruppi di herpesvirus animali e, rispetto a questi, con più ampio spettro d’ospite.

Riguardo all’Ostreid herpes virus-1 (OsHV-1) vari fattori tra cui temperatura e salinità, costituzione genetica e stato funzionale dell’ospite, abbondanza di vibrioni e tecniche di allevamento hanno probabilmente contribuito alla comparsa di genotipi più virulenti, tra il 2008 e il 2010 in Francia e attualmente in varie regioni del mondo.

Data l’entità del problema, il programma europeo Horizon H2020 ha finanziato VIVALDI (video disponibile qui), un’azione di ricerca e innovazione volta a prevenire e mitigare le malattie dei molluschi bivalvi di acquacoltura (durata 2016-2020, 21 partner, coordinatore Isabel Arzul di IFREMER-La Tremblade, Francia). Partner 12 è il Dipartimento di Biologia (DiBio; responsabile scientifico Prof. Paola Venier) assieme all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVE) e al Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione (BCA).

Una sperimentazione collaborativa realizzata con un precedente finanziamento europeo (BIVALIFE) aveva dimostrato l’infettività di un OsHV-1 microvariante in piccole ostriche ma non in mitili della stessa taglia allevati assieme in una laguna del delta Po (Domeneghetti et al. Fish Shellfish Immunol. 2014). Umberto Rosani, assegnista DiBIO, ebbe un ruolo determinante nell’analizzare dopo sequenziamento i geni contestualmente trascritti dal virus e dalle ostriche infettate (Rosani et al. Environ Microbiol. 2015) e nell’estendere l’analisi trascrittomica ai dati pubblicamente disponibili per bivalvi e gasteropodi recuperando così più di 5 milioni di sequenze virali (Rosani et al. Front Microbiol. 2017). Il lavoro di Miriam Abbadi, assegnista VIVALDI a ponte tra DiBIO e IZSVE, ed altri ha consentito di propagare in ostrica un nuovo isolato virale, applicare una strategia di sequenziamento diretto del DNA virale assieme a quello dell’ospite e ricostruire l’intero genoma del virus OsHV-1-PT (Abbadi et al. J Gen Virol. 2018).

Benché la produzione di ostriche in Italia sia a tutt’oggi molto circoscritta, l’introduzione sul mercato di prodotti di nicchia pregiati come “la perla del delta” una coproduzione italo-francese e la ”golden oyster” un morfotipo selezionato in Italia,testimoniano capacità imprenditoriale e aspettative degli ostricoltori italiani. La ricerca scientifica fornisce loro una base di conoscenza per competere nel contesto dei cambiamenti globali.

mediaspace.unipd.it/media/Vivaldi+Project/1_yn2cyb9q/87135111

 




Ultimo aggiornamento: 18.03.2019 17:12